Il metabolismo è quel meccanismo biologico che regola l’assimilazione (da “ad similare” ovvero rendere simile a noi) dei nutrienti, governa le spese energetiche ed assicura all’organismo, oltre che la coretta produziome energetica, un normale ricambio strutturale ed al tempo stesso assicura anche un normale mantenimento del patrimonio energetico di riserva (adipe). Esso è costituito da due fasi diverse e distinte e tra loro ma interconnesse.
La prima fase viene definita Anabolica, la seconda Catabolica.
La prima svolge la funzione di sintesi ed è quindi una fase costruttiva, mentre la seconda assolve il compito di demolizione ed è invece di tipo distruttivo. Le due funzioni, in equilibrio tra loro, possono subire diverse variazioni, sia nel senso della velocità che in quello della qualità o quantità, variazioni dovute, per esempio, a alla presenza o meno di diverse disfunzioni, patologie varie, oppure solamente per l’effetto dell’età cronologica.
In base alla predominanza di uno dei tre diversi tipi di attività e reattività metabolica, gli individui vengono classificati e inquadrati in tre gruppi caratteristici e tra loro distinti:
METABOLISMO LENTO (iporeattività metabolica con attività ipossidante, soggetti ipo ossidanti):
Il soggetto non trasforma facilmente le proteine ed i lipidi (grassi) in energia perché non riesce ad utilizzare normalmente il motore che spinge il metabolismo dei carboidrati e quindi non possiede l’energia “pronta” e necessaria per la trasformazione delle proteine e dei grassi.
Oltre alla tendenza a prendere peso con una certa rapidità ed a perderlo con enorme difficoltà, in questi soggetti è’ spesso presente una abnorme astenia (stanchezza) psico- fisica, accompagnata a volte anche da cefalea con spiccata predisposizione alle perturbazioni dello stato dell’umore in senso depressivo.
METABOLISMO VELOCE (iperreattività metabolica con attività iperossidante, soggetti iper ossidanti)
In questo caso lo zucchero (glucosio) viene convertito in energia troppo rapidamente e, poiché l’utilizzo completo delle proteine e dei lipidi (grassi) dipende dalla quantità di glucosio ematico utilizzato, frequentemente possono essere presenti vari squilibri energetici. Essi sono attribuibili all'eccessivo utilizzo dei sistemi enzimatici, quelli ovvero predisposti alla sintesi dei grassi e delle proteine.
Un metabolismo “iperveloce” può essere a volte svelato dalla comparsa di sintomi ben specifici, come ad esempio l’insorgenza di un insolito stato ansioso, la comparsa di un’inusuale iperattività, sia psichica che motoria, la presenza di un eccessivo nervosismo, ecc.ecc.
Quando il metabolismo è troppo veloce (ipereattività metabolica o attività iperossidante), si tende spesso a frequenti cali di energia che spingono l’individuo ad ipernutrisrsi, specialmente di carboidrati.
METABOLISMO NEUTRO O NORMALE (normo attività metabolica con attività normo ossidante, soggetti normo ossidanti)
Sono persone che di solito presentano processi biochimici equilibrati e in genere non soffrno di seri disturbi; tuttavia anche chi a un metabolismo neutro o normale, se sutilizza una cattiva condotta di vita o una errata alimentazione, può andare incontro ad una perturbazione della attività metabolica con conseguente aumento di peso.