Lipidomica

Essa valuta la composizione qualitativa e quantitativa dei lipidi (grassi) presenti nel nostro organismo ed il rapporto esistente tra loro. Essa studia, oltre alla struttura, anche la loro funzione e le loro eventuali variazioni, relative a diverse e differenti possibilità disfunzionali.

Le più importanti informazioni fornite dalla Lipidomica sono quelle che valutano, in funzione all'alimentazione, la qualità delle membrane cellulari, fattore importantissimo nel determinare il processo d’invecchiamento.

Le strutture cellulari che compongono il nostro organismo hanno una composizione basata, oltre che sulle proteine, anche sui lipidi. La salute delle cellule ed il loro corretto funzionamento sono ottenuti proprio dal normale rapporto, qualitativo e quantitativo, che deve esistere tre questi due differenti elementi.

La funzione della membrana cellulare, oltre a fornire una separazione strutturale tra l’ambiente interno e la matrice esterna, svolge il fondamentale compito di regolare il passaggio verso l’interno dei nutrienti e verso l’esterno delle tossine, residui del metabolismo energetico.

Per assolvere questo compito essa deve essere ben conformata nella sua elasticità, spessore e giusto rapporto di grassi saturi ed insaturi. Pertanto ogni alterazione della sua struttura, sia dl punto di vista qualitativo che quantitativo conduce ad un progressivo deterioramento delle sue funzioni.

Il metodo che meglio esprime lo stato di salute generale è quello che analizza come campione l’eritrocita, ovvero il globulo rosso, che può essere considerato come il paradigma di riferimento dello stato lipidico generale.

Quindi la Lipidomica offre, al medico che si occupa di Prevenzione e Benessere, un ulteriore strumento per meglio personalizzare l’intervento nutrizionale e la eventuale strategia integrativa.

In conclusione è importante sottolineare che una corretta terapia nutrizionale che segue le linee guida tracciate dalla moderna NUTRACEUTICA, deve sempre essere commisurata alla esigenze individuali e sempre secondo un progetto terapeutico logico e coerente.

L’assunzione in eccesso oppure incontrollata e casuale, di complementi alimentari, non sempre utili e necessari per tutti gli individui, può condurre a situazioni disfunzionali, a volte peggiori delle carenze stesse.

Ad esempio, spesso si vede come gli Acidi Grassi Omega-3 ed Omega-6 (olio di fegato di merluzzo o borraggine) siano ampiamente utilizzati per ottenere benefici sulle più svariate situazioni cliniche o per prevenire un’infinita serie di patologie, come se fossero una sorta di panacea o d’elisir di lunga vita.

Bisogna però ricordare come tali integratori, se assunti in condizioni di elevato stress cellulare o in presenza di alti tassi di radicali liberi circolanti, si potrebbero comportare, essi stessi, in sostanze pericolosamente “ossidanti” e quindi dannose, o quanto meno controproducenti, per l’organismo stesso.

Ognuno dovrebbe ricordare, i pazienti ma soprattutto i medici, che la Salute ed il Benessere non si improvvisano ma si costruiscono sapientemente e pazientemente nel tempo, e soprattutto passo dopo, con pertinenza e senza eccessi.

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